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   Disclaimer

 


 Premessa    Individuazione    Perimetrazione    Normativa    Censimento    Approvazione  


Norme Tecniche di Attuazione per le fasce di rispetto

Come previsto dal punto 5.2 dell'allegato B della D.G.R. 01 agosto 2003, n. VII/13950, è compito del Comune predisporre una apposita normativa per la gestione del reticolo idrico nella quale sono regolamentati tutti gli atti, fatti od opere che possono essere svolti entro l'alveo, sulle sponde e nelle fasce di rispetto.

L'impostazione da dare alle norme, considerata la novità della materia per l'Ufficio Tecnico del Comune riguardo alla materia delegata, è mirata a creare un documento non solo a carattere vincolistico (cioè che riporti le attività vietate e quelle regolamentate), ma che sia anche di supporto e riferimento per la gestione da parte dell'Ufficio Tecnico Comunale delle problematiche correlate alla gestione del reticolo idrico minore e delle procedure da applicare.

Roma - Piazza Colonna

A titolo d'esempio, gli elementi fondamentali contenuti nelle norme tipo redatte per un comune che presenta porzioni di territorio parte in collina e parte in pianura, sono i seguenti:

  • nel primo titolo è riportato l'ambito di applicazione, la precisazione delle competenze con particolare riguardo agli interventi di manutenzione ed alle caratteristiche dei canoni. Un apposito articolo contiene le "definizioni" dei termini impiegati nelle norme, al fine di evitare incomprensioni nella loro applicazione
  • il secondo titolo riguarda la gestione di quegli elementi idrografici residuali, esclusi dal reticolo minore, contigui alla viabilità o necessari per il regolare deflusso delle acque dai fondi
  • il terzo titolo descrive la tipologia degli atti amministrativi autorizzativi di natura idraulica
  • la tipologia delle fasce di rispetto adottate nel Comune e le specifiche idonee per evitare contenziosi riguardo alla posizione dei limiti delle stesse è riportata nel titolo quarto delle norme
  • gli interventi, opere, atti o fatti vietati, regolamentati o liberi nell'alveo, sulle sponde e nelle fasce di rispetto sono identificati nel titolo quinto
  • il titolo sesto definisce e regolamenta gli interventi d'urgenza e quelli di protezione, difesa e miglioramento dell'officiosità idraulica del corso d'acqua
  • come previsto dal punto 6 dell'allegato B della D.G.R. 01 agosto 2003, n. VII/13950, è predisposta un'apposita disciplina per stabilire i limiti di accettabilità della portata di scarico nel corso d'acqua appartenente al reticolo minore; questa è riportata al titolo settimo delle norme
  • al titolo ottavo viene disciplinata la diversione, l'apertura e la chiusura dei corsi d'acqua in funzione del tipo e del regime giuridico dei terreni del sedime dove è collocato il corso d'acqua
  • nel caso si voglia procedere alla sdemanializzazione dei segmenti fluviali privi di funzionalità idraulica, è prodotta al titolo nono la disciplina e le modalità per tale iniziativa
  • al titolo decimo sono codificate, per interventi, opere, atti o fatti regolamentati, le procedure amministrative da adottare e la documentazione che il richiedente deve produrre per ottenere l'eventuale atto di assenso di natura idraulica da parte del Comune
  • il rapporto tra l'atto di assenso di natura idraulica ed il permesso a costruire, i casi di ammissibilità della sanatoria, le azioni repressive, le sanzioni applicabili e le modalità autorizzative per i corsi d'acqua del reticolo idrico minore con ruolo di confine comunale, sono riportati al titolo undicesimo
  • al fine di facilitare sia chi ha la necessità di richiedere atti di assenso di natura idraulica, sia l'Ufficio Tecnico del Comune per la sua attività di controllo e vigilanza, è riportata nel titolo dodicesimo una sintesi delle procedure per il dimensionamento e la verifica di compatibilità idraulica, oltre ai parametri di possibilità climatica caratteristici del Comune

Roma - Montecitorio

Al fine di favorire l’approvazione della documentazione da parte delle Sedi Territoriali della Regione Lombardia, in luogo di far valutare tutto quanto precedentemente riportato, si può scindere la documentazione in due: una porzione puramente regolamentare (dal titolo quarto al titolo settimo ed undicesimo dell’esempio sopra riportato) da sottoporre alla valutazione delle Sedi Territoriali della Regione Lombardia ed una porzione applicativa (tutta la rimanente porzione dell’esempio sopra riportato) di cui si dota il Comune al fine di codificare l’operato del proprio Ufficio Tecnico ed indirizzare e facilitare gli utenti nella predisposizione della documentazione.

 

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ultimo aggiornamento: 16/09/04 - per informazioni: